Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2016

Leggere Lolita a Teheran

È un libro importante e necessario, ho pensato mentre lo leggevo. Dopo gli attentati alle torri gemelle, e dopo l’Isis, leggere e comprendere l’Islam è un imperativo categorico per evitare di farsi trascinare in conclusioni strumentali che provengono sia da una parte che dall’altra. Leggere Lolita a Teheran non è un saggio, è il racconto di un periodo di vita della protagonista, Azar Nafisi , scrittrice iraniana che dal 1997 risiede negli Stati Uniti. Laureata in Letteratura inglese e americana all’Università dell’Oklahoma, torna nel suo paese e vi insegna letteratura per quasi diciott’anni. Nel 1995 si trova impossibilitata nel continuare le sue lezioni universitarie senza attirare dissensi da parte delle autorità, a causa della sua educazione occidentale e, per questo motivo, deve abbandonare l’insegnamento: siamo nell’Iran che ha conosciuto la rivoluzione islamica e la presa di potere dell’Ayatollah Khomeini .  Una volta allontanatasi dall’Università Tabatabai d

Teoria delle ombre di Paolo Maurensig

Dopo 23 anni Paolo Maurensig ritorna a scrivere un libro il cui centro sono gli scacchi e lo fa ritornando nella casa editrice Adelphi che lo tenne a battesimo con il libro La variante di Luneburg   che ebbe un notevole successo nel 1993. Teoria delle ombre è un bel libro. Si ritrova in questa storia, finalmente, la capacità di Maurensig di tenere il lettore incollato alle pagine, che dopo Canone inverso , il suo secondo libro, non avevo più riscontrato. Questa storia parte da uno spunto di realtà: Alexandre Alekhine , campione del mondo di scacchi, tra i più forti giocatori del mondo già all'età di 21 anni, la mattina del 24 marzo 1946 viene trovato morto nella sua stanza dell’ Hotel do Parque, a Estoril. Le cause del decesso - morte per asfissia - lasciarono delle ombre, ancora oggi non dissipate. Il campione fu ritrovato nella propria stanza, numero 43, dal cameriere che abitualmente gli portava la colazione in camera, seduto in poltrona con il cappotto addosso

Il racconto dell'isola sconosciuta di José Saramago

Il racconto dell’isola sconosciuta ha un solo difetto, è troppo breve. Avrei voluto leggere ancora e ancora, e abbandonare lo sguardo fra le parole che Saramago , come al solito, utilizza con grande maestria. Nel racconto un uomo chiede al Re di avere una barca per andare alla scoperta di un’isola che non c’è, infatti “ Tutte le isole, anche quelle conosciute, sono sconosciute finché non vi si sbarca. ” Il dubbio e la voglia di conoscere, di sapere chi sei - e solo allontanandoci da noi possiamo vederci e conoscerci veramente -, il possesso ma solo come piacere, e il destino che, mentre siamo lì ancora a mormorare, è già dietro di noi, ha già allungato la mano per toccarci, sono alcune riflessioni che Saramago ci dona nel racconto. Siamo tutti in viaggio verso un’isola sconosciuta, consapevolmente o meno. Avrà trovato la sua, il protagonista del racconto? Una breve storia, solo 43 pagine, ma Saramago riesce comunque ad incantarci come solo un grande narratore sa fare.